I Buoni propositi e gli Autosabotaggi

John Lennon diceva: "𝐋'𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐝𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐮 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐝𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞".

Il tanto famigerato 2021 è arrivato e con lui anche le infinite liste di buoni propositi per iniziare al meglio l'anno con la "giusta energia", puntando al "benessere fisico e mentale" (citazioni di vari siti internet).

Voi che buoni propositi avete stillato? Qualcosa del tipo.. Mangiare sano? Bere 2lt di acqua al giorno? Fare attività fisica 3 volte a settimana? Fumare meno sigarette? Studiare di più? Dire meno parolacce? Perchè, nonostante siano nostri propositi, è sempre così difficile portarli avanti? . . A volte può sembrare che le persone cerchino di 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑠𝑎𝑏𝑜𝑡𝑎𝑟𝑠𝑖, soprattutto quando è implicato, per loro, qualcosa di importante. Cerco di spiegarmi meglio. Conoscete qualcuno che sia arrivato in ritardo ad un incontro che per lui era estremamente importante? Qualcuno che dopo mesi e mesi di impegno e dedizione abbia buttato tutto all'aria per tornare alla sua modalità iniziale? Qualcuno che abbia tradito il partner nonostante lo amasse follemente? O ancora uno studente che si sia preparato tantissimo per un esame e poi abbia deciso di non darlo? Di esempi ce ne sono a bizzeffe!

Osservare una persona comportarsi in uno di questi modi potrebbe sembrare, a chi la osserva, illogico, strano, insensato, da pazzi (cos'altro?). Interpretare il comportamento dell'altro "come se" fosse uguale a me, mi consente di porre un giudizio sul suo modo di fare ma non mi dice niente del perchè lo stia facendo.

Abbandonare il giudizio e muoversi alla luce della 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 implica il chiedersi: "Che cosa sta cercando di fare quella persona?", "Che senso ha per lei fare ciò?". Implica comprendere le sue azioni:

𝐴 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑑𝑎𝑙 𝑡𝑖𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑒̀.

𝐴 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑑𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑣𝑒𝑑𝑒 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜.

𝐴 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑑𝑎𝑖 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑎̀ 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑒.

Spesso si ha la presunzione di conoscere gli altri basandosi su una successione di idee, del tipo: "l'altro è uguale a me" --> "si dovrebbe comportare come me" --> "se non si comporta così allora vuol dire che...".

Solo attraverso la comprensione si potrà scoprire che spesso gli autosabotaggi hanno a che fare con ciò che la persona 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑒̀ 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑎 e, soprattutto, con ciò che 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑟 𝑚𝑒𝑟𝑖𝑡𝑎𝑟𝑒. Senza poi considerare che un 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨, talvolta, può spaventare maggiormente rispetto al rimanere fermi in una condizione di sofferenza, che per quanto dolorosa, può sembrare il male minore, l'unica ancora di salvezza. Un cambiamento spaventa soprattutto se c'è il rischio che possa sconvolgere la vita intera, o portare a delle implicazioni che non si possono conoscere. 

La 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚 può essere il luogo in cui elaborare tutti questi meccanismi, tutti i vari autosabotaggi, per legittimarli, comprenderli. Può essere il luogo in cui elaborare il dilemma di coincidere con sé stessi, stando fermi, o di correre il rischio di non riconoscersi più, cambiando.

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